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Quel disperato bisogno di informazione

In tutti noi sembra automatico ogni giorno, ogni attimo quasi, guardare tv, computer e soprattutto smartphone per ricevere delle informazioni. E’ diventato un flusso.

Ma come funzionano oggi i mezzi di comunicazione ? Cosa è realmente cambiato negli ultimi anni ? Qualcuno parla di rivoluzione, una rivoluzione che può essere paragonata a quella della stampa di Gutemberg. C’è anche una data il 2004, quando il web diventa 2.0 e quindi alla non linearità e non sequenzialità del testo ( l’ipertesto del primo web ) aggiunge udite udite la partecipazione attiva di quelli che sino ad allora erano gli ascoltatori/spettatori/lettori.

Prima i forum di discussione poi youtube poi i social, nuovi mezzi, subito potenti caratterizzati dal metodo UGC user generated content. E’ l’utente che genera il contenuto. Tanto che Michele Mezza ha subito parlato di media senza mediatori.
E’ solo l’alba di una nuova era, difficile da analizzare, ma dobbiamo provare a farlo poichè non comprendere le dinamiche che oggi sono alla base dei nuovi mezzi di comunicazione ci farebbe cambiare solo padrone, per passare dall’informazione controllata da editori impuri ( ossessionati dal controllo e dalla volontà di fare informazione al fine di condurre il lettore a votare questo o quello ovvero condurlo in chiesa o costruire palazzi e ponti ) alla informazione controllata da algoritmi americani.

Ciò nonostante, nella polemica fra Umberto Eco che afferma che internet e i social “hanno dato la parola a legioni di imbecilli” e Mezza che gli risponde meglio imbecilli che sudditi, personalmente non ho dubbi da che parte stare. Meglio gli imbecilli senz’altro, meglio la libertà, anche la libertà di postare rutti e peti.

E’ vero progresso o solo sviluppo come distingueva Pasolini ? Ossia la produzione di questi contenuti è produzione di contenuti necessari o produzione di contenuti solo superflui ?
Forse entrambe le cose. Ma non rinuncerei per nessuna ragione al mondo anche ad un solo contenuto necessario.

Il fatto è che quel disperato bisogno di informazione che ciascuno di noi ha, è fruito spesso nella totale inconsapevolezza ed incoscienza. E’ come se mangiassimo senza sapere cosa. Attenzione può capitare che ci venga propinato un cibo scaduto, adulterato ma siamo di fronte ad una frode alimentare che anche chiunque potrebbe scoprire e denunciare, poichè ciascuno sa perfettamente le regole del mercato alimentare.
Ma quanti oggi conoscono le regole del gioco / mercato dei nuovi media ?

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