La regola della scorzetta d’arancia: il valore dei dettagli e dell’umiltà di saper replicare - Cittanet - Apri un sito nella tua città

La regola della scorzetta d’arancia: il valore dei dettagli e dell’umiltà di saper replicare

Mi è capitato di andare in un bellissimo e rinomato posto dove fanno il gelato artigianale. I titolari sono dei numeri 1. Niente da dire. Pulizia, innovazione ( gusti sempre nuovi ) materie prime selezionate e soprattutto clienti, tanti clienti.

Mia nonna aveva una gelateria negli anni 60 e mi diceva che non c’è niente di più redditizio in un bar che vendere il gelato. Non so se sia cambiato qualcosa, ma diciamo che mi fido di mia nonna.
La titolare della gelateria in questione è molto cortese e sorridente, quando mi sono recato alla cassa mi ha invitato a provare un nuovo gusto: il fondente all’arancia. “Provalo è buonissimo”. Mi sono fidato di lei e l’ho provato.
Non era affatto buono. Il gelatiere aveva esagerato con la scorza d’arancia. Probabilmente ne aveva messa una in più rendendo il cioccolato una sostanza che “allappa” la bocca.

Morale della favola: puoi fare tutto benissimo, igiene, materie prime, innovazione, cordialità e gentilezza ma se sbagli la ricetta anche per una scorzetta di arancia rischi un giudizio pessimo.

Soluzione: non consigliare né proporre mai al pubblico cose che non siano state testate e ritestate. Se esiste una ricetta fatta da chi ha più esperienza, replicarla alla lettera anzi al grammo. Poi semmai si può sperimentare.

Ogni giorno siamo costretti a confrontarci con persone che si improvvisano in ogni settore, che magari si rivolgono a dei professionisti per dei consigli, per avere la ricetta, ma poi pensano di essere furbi o svelti e di non replicare la ricetta funzionante ma di fare di testa propria tralasciando dettagli che sembrano breccioline rotolanti nella neve… Le breccioline rotolanti nella neve quando arrivano a valle sono valanghe.

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