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77esimo e 25esimo posto per l’Italia, Cittanet lavora per raggiungere il sogno del primo posto

Proprio qualche giorno, il giornalista Arcangelo Rociola, in un suo articolo su Agi.It, diceva: “Perché in Italia, internet non decolla mai?”

Rociola descrive la situazione italiana, attraverso i dati della classifica Desi, Digital Economic and Society Idex, che si propone di studiare la situazione digitale degli Stati dell’Unione Europea. L’Italia resta sul 25esimo posto, proprio come l’anno scorso, davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania. “E’ rimasta lì nonostante siano stati registrati buoni cambiamenti sulle infrastrutture, nella pubblica amministrazione, in alcune fasi della produzione di beni e servizi, un po’ più digitali. Cambiamenti che non bastano a colmare la distanza con gli altri Paesi. Che corrono, come corre l’Italia, ma di più.

Anche la scorsa settimana abbiamo ribadito come l’Italia fosse al 77esimo posto nella classifica della libertà di stampa. In questa classifica, ci precedono paesi come il Botswana.

Alla pubblicazione della classifica, molte sono state le polemiche. Enrico Mentana, sulla sua pagina Facebook, spiega che la classifica non è letta in maniera appropriata: il 77esimo posto non è dovuto, “per la scarsa qualità o indipendenza dei giornalisti, ma per l’esatto contrario: e cioè il fatto che molti di loro a causa delle coraggiose inchieste realizzate sono costretti a girare sotto scorta per le minacce subite dalla criminalità, o sono sotto processo per imputazioni connesse al loro lavoro”.

C’è chi, come Christophe Deloire, segretario generale del Rfs, denuncia una “paranoia” contro i mezzi di comunicazione: “Tutti gli indicatori della classifica mostrano un deterioramento. Molte autorità pubbliche lavorano per recuperare il controllo dei loro Paesi e temono che il dibattito pubblico sia troppo aperto.”

Sul sito Ossigeno, invece, non si soffermano tanto sul 77esimo posto e dicono “Abbiamo contestato soltanto il paragone con gli altri paesi europei, che non sono esaminati con lo stesso rigore, con un severo monitoraggio delle intimidazioni. Ma La verità è che la libertà di stampa gode pessima salute, si è ristretta ovunque, anche in Italia.”

Tante interpretazioni. Tante voci. Volete sapere cosa dice l’Enciclopedia Treccani, a proposito della libertà di stampa? “Nella dottrina dello Stato costituzionale, liberale e democratico, rappresenta una delle manifestazioni fondamentali della libertà individuale. Essa, oltre a consentire la libera espressione del pensiero e quindi il dibattito pubblico su qualsiasi argomento, permette anche ai cittadini di ‘controllare’ l’operato del potere. Nella Costituzione italiana è garantita dall’art. 21, 1° comma.”

Nel nostro paese c’è libero dibattito? Su qualsiasi argomento? I cittadini controllano l’operato del potere attraverso la stampa? O la quasi totalità dei media in cui abbiamo vissuto ha utilizzato l’informazione per orientare e formare convincimenti dei cittadini mettendosi al servizio di altri scopi, come quello politico, economico o religioso?

Cittanet lavora, nel suo piccolo, giorno dopo giorno per raggiungere il sogno del primo posto e offre ai lettori un’informazione libera, partecipata e indipendente, capace di rappresentare l’identità culturale dei luoghi e convogliare su una piattaforma di informazione locale il sentimento di appartenenza di coloro che quei territori abitano e amano. Il fine del nostro lavoro è l’informazione: un network di editori puri, ossia di editori che svolgono tale attività in via esclusiva e non legata a gruppi finanziari e politici.

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