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Come “curare” lo stato di salute della libertà di stampa? Cittanet propone la sua “penicillina”

Già dalla scorsa settimana abbiamo descritto il pessimo stato di salute della libertà di stampa. Il 77esimo posto nella classifica della libertà di stampa è un segno. Bisogna quindi trovare un antidoto per curarla, un po’ come Alexader Fleming con la penicillina.

Il dibattito in corso su come debellare le fake news non ha fatto altro che alimentare la discussione sulla libertà di stampa: anche Charlie Beckett, direttore di Polis London School of Economics, si interroga sul problema delle bufale, che hanno “stimolato il dibattito, ma anche l’azione”.

C’è chi reagisce come Facebook, che da “trasportatore di contenuti”, decide di timbrare le notizie false con un segnale rosso, con scritto “disputed”. Michele Mezza, docente di Culture Digitali all’università Federico II, commenta questa decisione come un “conflitto di interessi planetario, in cui una macchina di intelligenza artificiale si vede addirittura appaltare l’onere di controllare la verità del mondo, dando al sistema un ruolo di spazio pubblico ma senza le responsabilità e gli obblighi del caso.” Soprattutto perché Facebook non è più una piattaforma di un ragazzetto, una piattaforma anonima che nessuno segue o usa,  ma uncolosso al vertice della piramide del potere finanziario e tecnologico. Quindi il suo decidere quale notizia è vera o meno è un ulteriore ridimensionamento degli spazi di libertà.

Cittanet,  propone una sorta di penicillina: ognuno deve avere una proprio blog per poter esprimere la propria opinione, nessuno che censura o che timbra cosa è vero o cosa no, nessuno che decide cosa devi trattare o come trattarlo, nessuno che limita te stesso. Grazie alla creazione di un proprio blog, ognuno può essere editore di se stesso, produrre propri contenuti, articoli, video o foto.

Cittanet è la comunity per quei blogger ed editori che sono liberi, indipendenti, che hanno un proprio strumento e che vogliono usarlo per esprimere se stessi.

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