Il più importante concorso di fotogiornalismo, il Word Press Photo, premia la fotografia di un assassino.
Il fotografo premiato, Burhan Ozbilici dell’agenzia Associated Press, ha immortalato il momento: l’attentatore esaltato Mevlüt Mert Altintas, subito dopo aver ucciso l’ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, a una mostra d’arte ad Ankara.
Il fatto è accaduto il 19 dicembre di due anni fa: il fotografo, presente alla mostra, realizza l’intera sequenza dell’assassino.
Tra 80mila foto, quella premiata è proprio lo scatto dell’assassino che esulta per la morte dell’ambasciatore. Una tragedia che viene premiata, insomma.
Il tragico vince sul non tragico
Ancora una volta il tragico vince sul non tragico. La realtà sembra totalmente drammatizzata dai media: le nostre giornate incorniciate di omicidi. E’ questo il futuro del giornalismo ?
Abbiamo un’ idea diversa.
Ne abbiamo già parlato: da tempo riecheggia la necessità di avere un giornalismo che non solo informi, ma che fornisca soluzioni alle idee. Un giornalismo capace di educare, coinvolgere, mobilitare i cittadini, che li aiuti a capire, ad agire, a trovare risposte.
Già dal 2015 il direttore generale dell’Onu, Michael Møller, lanciava un appello sulla creazione di un giornalismo costruttivo.
Giornalismo costruttivo: cos’è?
Ma cos’è? E’una modalità di giornalismo, promossa da molti esperti come Annamaria Testa, che si impegna nel riportare informazioni costruttive, orientate a suggerire le soluzioni ai problemi denunciati, sensibilizzando e coinvolgendo il lettore.
Cerca di dare risposte credibili ai vari problemi sociali, con una particolare rilevanza al come, scavando in profondità nei fatti: le storie come strumento utile per aiutare il lettore a migliorare il modo di affrontare i problemi. Non un giornalismo “zuccheroso”, che tralascia la realtà, ma un giornalismo costruttivo, che fornisca soluzioni.
E’ questo che, ogni giorno, Cittanet cerca di fare: “raccontare la parte luminosa del mondo.”