Non guardare il TG, fallo!

Non guardare il TG, fallo!

Portare l’esperienza umana in luoghi in cui non è mai stata. Ballare sul bordo. Credere nel progresso .

Siamo solo un granello, una goccia nell’onda del mare.

Siamo partiti con una clava, in una caverna, ed eccoci qua.

Il genere umano.

Non si può dire che non ci sia stato progresso nella storia del genere umano.

Dovrebbe essere un convincimento naturale di tutti gli uomini: progredire è una legge della Natura, o quantomeno, della natura umana stessa. Accade, invece, che i media, si attardino a parlare, alle prese con messaggi che sembrano suggerire “Ne stanno succedendo troppe, sii pessimista, chiuditi in casa e sii timoroso del futuro.”

Chi decide l’agenda setting del telegiornale?

I media main stream hanno, per troppo tempo, deciso quali erano i temi importanti ed urgenti per noi. Ma i temi importanti e urgenti per noi, erano davvero quelli?

Lasciamo da parte l’analisi di quali fossero le intenzioni di chi controllava e controlla i media main stream ( Televisioni, giornali, radio nazionali) nel fare quella agenda setting.

But now…

Ora la musica è cambiata, il media può essere aperto o partecipato da qualsiasi persona. Si può partecipare e scrivere un’enciclopedia o limitarsi e partecipare a fare i gadget in un social, partecipare a piattaforme video e diventare videomaker, si può partecipare e aprire giornali o blog editoriali.

La partecipazione inverte l’Agenda Setting e diventano importanti i temi che salgono dal basso e l’informazione organizzata e controllata top down viene percepita come old and tyred.

Very wired è avere il proprio media.

 

Antonio Cilli, Editore di Cittanet

Torna su