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La Madre Eterna

L’energia archetipica del principio femminino nutre la mission di Cittanet: comprendere il concetto di Madre Terra ci farà meglio avere coscienza del senso del suo abitarla come singoli e come comunità.

La terra sotto i piedi dei nostri antenati risuonava di vita, vibrava coi passi dei primi uomini che, spinti alla ricerca immediata, desiderosi di dare un significato alle cose, la chiamavano Madre e se ne nutrivano come figli. 

Siamo abituati a concepire il concetto della divinità in termini maschili, eppure ciò è qualcosa che risulta con certezza con l’avvento dei grandi monoteismi, pressappoco 4.000 anni fa, quando nacque l’Ebraismo. 

Ma prima?

Prima, con i politeismi, la spiritualità si manifestava più fluida ed in accordo coi ritmi della Terra e del Cielo: le stagioni, il moto degli astri, l’alternarsi del caldo e del freddo, la fine ed il ritorno costanti. In qualche modo risulta sbagliato credere in maniera semplicistica che l’uomo primitivo vedesse il fulmine e lo chiamasse dio: anzi, l’uomo primitivo che vedeva il fulmine lo concepiva come parte integrante di un complesso ampio, sfumato di energie, palpitante coi movimenti e mutamenti terrestri.

Le primissime divinità raffigurate sono senza dubbio femminili: la più famosa statuetta votiva è quella della Venere di Willendorf (datata a 24.000-26.000 a.C.), rinvenuta nel 1908 in Austria, ma la più antica e meno famosa è la Venere di Tan-Tan, rinvenuta in Marocco nel 1999 e risalente ad un intervallo di tempo che va dal 300.000 al 500.000  a.C! In pieno Paleolitico, molto lontana dalla rivoluzione Neolitica che da nomadi ci ha resi sedentari, molto lontana dall’invenzione della scrittura, e certamente lontanissima dal monoteismo e dall’ideale di un Dio Padre e Patriarca, posto lontano dall’uomo, non più sotto i suoi piedi ma in alto, inconoscibile, incommensurabile. Eppure, nei Vangeli risuona forte l’immagine di Maria, Madre e Vergine, a conservare il senso dell’infinita potenza generatrice della Natura che, spontanea, rigoglia e dà alla luce il Cristo.

La Madre Eterna, in qualsiasi epoca, è qui: vicina, tangibile, palpabile, comprensibile, intelligibile e, soprattutto, è qualcosa di cui si può fare diretta ed immediata e costante esperienza. 

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