Nello scorso appuntamento abbiamo annunciato le due soluzioni che Cittanet propone per superare la crisi editoriale. Come abbiamo più volte ripetuto, la fiducia del lettore nei confronti del giornalista è scemata sempre più. Tante, troppe bufale, insieme a notizie con titoloni acchiappaclick, per non parlare delle faziosità politiche. L’insieme di questi ingredienti hanno portato il lettore a non credere più nella figura del giornalista, che diventa quasi un ammonitore morale con troppi scheletri nell’armadio per risultare credibile.
Lo dice anche Mathew Ingram, esperto di comunicazione e pilastro di GigaOm, in una sua intervista “Per me il rapporto che ha un lettore con un giornalista / scrittore è al centro del giornalismo di oggi e di come le persone trovano le informazioni da quando questa ricerca è diventata un processo sociale. La relazione personale che un lettore sente con il reporter è progressivamente ciò che indirizza le sue scelte verso una fonte piuttosto che un’altra. E al centro di quel rapporto è la fiducia: la fiducia che il giornalista sarà onesto, leale, che risponderà quando interpellato e che farà tutto il possibile per fornire un’informazione accurata e completa.“ Insomma, dice Ingram, “Quasi sempre la fiducia scaturisce dalla connessione personale che il lettore stabilisce con l’autore. “
Quindi cosa fare quando il mondo del giornalismo non risponde a questa mancanza di fiducia? Quando ciò che è più importante per il giornalista è conservare il suo stato di “Insegnante dalla cattedra”?
La prima soluzione che Cittanet propone alla crisi dello stato dell’editoria è semplice: creare uno spazio solo per i lettori. Mi spiego meglio: fornire, attraverso una semplice registrazione gratuita, la possibilità ad ogni lettore di diventare un reporter per un giorno, accedere al sito e scrivere per se stesso.
Parliamo, nel concreto, del giornalismo partecipativo: un termine per indicare quella forma di giornalismo dove è visibile la partecipazione attiva del lettore.
Cittanet ha 30 piattaforme attive ( tra cui sansalvo.net, histonium.net, pescaranews.net, altomolise.net, ortonanotizie.net, lancianonews.net) su questo modello: il lato destro è dedicato ai giornalisti professionisti, a coloro che hanno quell’occhio critico, che hanno lo spirito di inchiesta e che vogliono denunciare i mali e descrivere le “cose belle”. La colonna di sinistra è completamente dedicata al lettore: attraverso la registrazione al sito, il lettore può descrivere, denunciare, raccontare di sé e del proprio territorio.
Utilizzando il metodo della partecipazione si contribuisce allo sviluppo economico e sociale della comunità, valorizzando la memoria del proprio territorio e fornendo alle imprese strumenti innovativi di promozione.
Qualcuno potrebbe chiedere, e allora la figura del giornalismo non serve più? Aggiungendo, salvare l’editoria vuol dire “abbattere” la figura del giornalista? Non è completamente esatto: inserire il libero cittadino accanto al giornalista professionista vuol dire una partecipazione dal basso, che arriva dai territori, con un contenuto arricchito sia in termini di inserimento diretto di contenuti/notizie che in termini di segnalazione di fatti o notizie, di relazione o commento di contenuti e di condivisione. Ecco che le tematiche sono le più variegate possibili, soprattutto sono senza fronzoli o verità velate: i fatti descritti sono nudi e crudi perché descritti direttamente dall’utente.
E questa è la prima soluzione di Cittanet allo stato dell’editoria. Quale sarà la seconda?